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Giochi in legno: educativi e sostenibili, a patto che…

  • Immagine del redattore: Progetto Baby Space
    Progetto Baby Space
  • 27 mar
  • Tempo di lettura: 6 min

Aggiornamento: 9 apr

…vengano ricondivisi, come ci racconta Larissa Vergani, che ha fondato Giroo: un servizio di toy-sharing che si prende cura dei bambini e del nostro pianeta


Da quando sono diventata mamma, nella mia famiglia si sta consumando un autentico scontro generazionale, che vede schierati da un lato mio marito ed io, dall’altro i nostri genitori, ovvero i nonni del piccolo, e alcuni parenti. L’oggetto della disputa è solo apparentemente di poco conto, perché in realtà va a toccare tutto quanto uno stile educativo e di vita: sto parlando dei giocattoli che giorno dopo giorno hanno iniziato ad invadere casa nostra.

Prima della nascita del nostro bambino, io e mio marito ci eravamo dati una regola ferrea: nessun pataccone di plastica entrerà da quella porta, nostro figlio giocherà a contatto con la natura e – tra le mura domestiche – al massimo con giochi di legno… meglio ancora se di seconda o terza mano! Insomma, immaginavamo e volevamo che anche il modo di giocare di nostro figlio fosse in linea con la nostra attenzione all’ambiente, alla sostenibilità e alla salute. Eravamo e siamo abbastanza fissati con questi principi, non tanto con questioni pedagogiche o didattiche. La regola è durata giusto il tempo di mettere al mondo il piccolo Aldo, poi sono iniziati ad arrivare sonaglini, massaggia gengive, doudou, un carrellino primi passi, un robottino, un martello parlante, un drago cavalcabile, un trenino, due abatjour, un cavallo a dondolo… tutto rigorosamente di plastica coloratissima, munita di luci, colori, effetti sonori, ma soprattutto costantemente affamata di pile e batterie.

E così, per non doverci ritrovare sempre a discutere o a fare la parte degli antipatici che rifiutano i regali, siamo dovuti scendere a compromessi e ridimensionare radicalmente le nostre aspettative. Da una parte è probabile che noi non siamo riusciti a far comprendere bene le nostre sensibilità e preferenze educative, dall’altra ho potuto constatare che i giocattoli sono un altro grande ambito in cui le ingerenze esterne abbondano pesantemente.


"Ogni anno milioni di giocattoli finiscono in discarica, ma il gioco non dovrebbe mai essere un rifiuto."
"Ogni anno milioni di giocattoli finiscono in discarica, ma il gioco non dovrebbe mai essere un rifiuto."

Ma i giocattoli in legno sono davvero preferibili a quelli in plastica?

Me lo sono chiesta spesso e mi sono anche chiesta quali siano (eventualmente) le ragioni.

E poi: sono migliori dal punto di vista didattico e impattano meno sull’ecosistema? La diretta ospitata sul canale Instagram di Baby Space a marzo è stata in questo senso davvero illuminante: l’ospite del mese era Larissa Jemciugovas Vergani, CEO e fondatrice di Giroo, una startup ideata proprio per promuovere l’utilizzo dei giocattoli in legno e plastic-free, ma anche per allungare la vita dei giocattoli stessi, condividendoli tra famiglie e riconsegnandoli dopo averci giocato per il tempo necessario, prima di sceglierne di nuovi. È stato proprio grazie a lei che ho capito che sì, i giochi in legno sono da preferire, per tutta una serie di ragioni che spieghiamo in questo post.

La sostenibilità come valore fondamentale

La storia di Giroo, in fondo, è strettamente legata a quella della sua ideatrice. “Quello che mi ha portata a fondare Giroo – racconta la giovane imprenditrice – è un viaggio fatto di contraddizioni e dubbi, ma anche di resilienza e, soprattutto, la scoperta di uno scopo. Ho trascorso anni lavorando nella pubblicità e nel marketing, collaborando con alcuni dei marchi più famosi al mondo. Sono state esperienze molto belle, di cui sono grata. Ma… hai presente quella sensazione in fondo alla pancia, quando qualcosa non sembra andare per il verso giusto? Come se mancasse un pezzettino al puzzle della tua vita? Ebbene, nonostante lavorassi in un'industria che mira a influenzare il comportamento dei consumatori e incoraggiare il consumo, la sostenibilità è sempre stata per me un grande valore. Presto ho capito che quella sensazione di disagio non era altro che il conflitto tra i miei valori e il lavoro che facevo”.

Larissa, in pratica, si accorge che stava andando contro le sue stesse convinzioni. “Non potevo ignorare la consapevolezza che stiamo vivendo in un momento cruciale – racconta ancora –. Dai cambiamenti climatici alle alterazioni nella natura, è evidente che le cose sono

diverse. Non si tratta di una minaccia lontana nel futuro, ma di qualcosa che sta accadendo davanti ai nostri occhi e su cui dobbiamo intervenire. Sono convinta, infatti, che abbiamo il potere di riscrivere questa storia. Come cantava John Lennon, ‘You may say I’m a dreamer,

but (hopefully) I’m not the only one’”.

Larissa capisce che deve dare una svolta alla propria vita, a cominciare dal lavoro. Non sa ancora in quale settore iniziare a impegnarsi, ma su

alcuni punti ha le idee chiare: creare un’attività propria e fare le cose in modo diverso dal solito; la sostenibilità avrebbe dovuto essere al centro dei suoi obiettivi; la sua attività avrebbe dovuto essere utile, cioè risolvere problemi concreti per persone reali. In breve, Larissa vuole costruire un’azienda che fosse parte della soluzione e non del problema.

E da qui nasce Giroo, la sua startup. Il viaggio imprenditoriale è stato facile? “Assolutamente no – risponde decisa – e penso che ci saranno ancora molte sfide. Come qualsiasi startup, ci sono stati alti e bassi, momenti di incertezza e tanto duro lavoro”. Ma ne è valsa la pena? “Senza dubbio. È stato incredibilmente gratificante grazie a quel cosiddetto ‘scopo’. Giroo è nata da una ricerca personale di significato, ma più di tutto, è stato la spinta di creare un futuro più prospero per le future generazioni”.


"Compra meno, scegli meglio, fallo durare."
"Compra meno, scegli meglio, fallo durare."

Esperienze di gioco per i più piccoli, protezione per il pianeta su cui cresceranno

Ma cosa offre esattamente Giroo? Non semplici giocattoli da acquistare, ma un servizio di toy-sharing con soluzioni ragionate e sostenibili per genitori e bambini. “Il nostro servizio – spiega Larissa – è progettato per quelle famiglie che vogliono il meglio per i propri figli, ma che vogliono anche rispettare il pianeta. I giocattoli sono essenziali per lo sviluppo di ogni bambino, ma spesso vengono abbandonati man mano che gli interessi cambiano. Inoltre, l'industria dei giocattoli è uno dei settori che usa più intensivamente la plastica (il 90% dei giochi sul mercato è in plastica) e i giocattoli hanno un ciclo di vita breve perché i bisogni e gli interessi dei bambini cambiano velocemente nella fascia di età 0-6 anni).

Ecco, noi vogliamo che questo cambi! Perciò, abbiamo introdotto il concetto di economia circolare nel settore dei giocattoli, garantendo da un lato che i bambini possano godere di giochi di alta qualità ed ecologici, selezionati per supportare il loro sviluppo, dall’altro di evitare gli sprechi del consumo tradizionale”.


Giocare rispettando l’ambiente è possibile

Come si può vedere dal sito web (www.giroo.it) e dai canali social, Giroo propone un’accurata selezione di giocattoli per favorire la crescita e lo sviluppo dei bambini.

“La nostra libreria – conferma Larissa – è piena di giocattoli educativi e sostenibili, selezionati da una consulente scientifica, suddivisi per età e fase di sviluppo.

Collaboriamo solo con marchi che rispettano l'ambiente e offrono giocattoli che stimolano lo sviluppo e l’apprendimento dei più piccoli. Il packaging è eco-friendly, riutilizzabile fino a 20 volte, riducendo fino al 95% dei rifiuti rispetto ai cartoni usa e getta. E anche le spedizioni sono green: abbiamo adottato modalità a basso impatto ambientale, come il ritiro in sede e la consegna in bicicletta a Firenze, per ridurre l’impatto delle spedizioni. Infine, doniamo l'1% del prezzo imponibile di ogni abbonamento al progetto “Scintilla” della NGO Mission Bambini, per garantire a tutti i bambini l'accesso al gioco e allo sviluppo”. E se durante l’utilizzo un giocattolo si rompe? “Nessun problema – assicura Larissa – , possiamo ripararli o riciclarli grazie ai nostri partner di ‘"Geppetti presso lofo.io, una associazione di falegnami e makers a Firenze”.


Sharing is caring: un invito a giocare circolare e sostenibile

Grazie a Giroo, in pratica, i giocattoli hanno una vita molto più lunga, vengono utilizzati di più e arricchiscono la vita dei bambini di gioia, promuovendo una crescita sana. “Crediamo che divertimento, apprendimento e cura del pianeta vadano di pari passo ed è fondamentale per noi trasmettere questi insegnamenti anche ai nostri piccoli, in modo che diventino consapevoli sulle tematiche ambientali e della sostenibilità. Alla community di Baby Space e ai genitori che ci seguono vorrei lanciare un messaggio semplice ma potente: ogni piccolo cambiamento conta. Scegliere con consapevolezza, riutilizzare invece di acquistare nuovo, educare i bambini a un approccio più sostenibile… ogni gesto, anche se sembra piccolo, ha un impatto positivo nel lungo termine. I genitori hanno un'opportunità unica: insegnare ai loro figli il valore delle risorse, il rispetto per l’ambiente e l’importanza della condivisione.

Il futuro si costruisce giorno dopo giorno, e ogni scelta sostenibile che facciamo oggi contribuisce a creare un pianeta migliore per le nuove generazioni”.



Larissa, fondatrice di Giroo
Larissa, fondatrice di Giroo

🎁 Alla condivisione consapevole del gioco e alla sostenibilità educativa era dedicata anche la diretta di Progetto Baby Space di marzo, insieme a Larissa, fondatrice di Giroo,

toy sharing shop.

In quell’incontro abbiamo parlato di come i giochi possano essere scelti in modo più consapevole, del valore del riuso e di come semplificare la vita delle famiglie rispettando anche il pianeta. 🌍💚


💡 A questo link potete riguardare la diretta con Larissa, che per la community di Baby Space mette a disposizione uno sconto del 10% sul primo abbonamento!


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📅 Promozione valida fino al 29/06

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