Essere parte di una comunità di persone può fare la differenza per i genitori di bimbi piccoli: partendo dalla sua esperienza personale, Alessandra Zaupa sta creando una rete di servizi, come antidoto alle difficoltà e alla solitudine delle mamme e dei papà di oggi.
Qualche giorno fa ho incontrato un’amica che non vedevo da tanto: portava in giro per la città la sua bella pancia di sette mesi ed era radiosa. Chiacchieriamo un po’ e ovviamente i temi principali sono la gravidanza e il parto. Curiosa e un po’ preoccupata per il lieto evento, mi fa domande a raffica: «Ma il tuo travaglio quanto è durato? Ma per avere l’epidurale cosa bisogna fare? E nella borsa dell’ospedale cosa ci va?». Io parlo e spiego, ma ad un certo punto mi fermo e chiedo: «Ma, scusa, il corso preparto lo stai facendo? Perché tutte queste cose le spiegano anche lì e le ostetriche sono molto più precise di me!». Lei mi risponde che si è appena iscritta ad un corso online, perché tra lavoro e impegni vari preferisce ottimizzare così il proprio tempo. Benché io stia sempre attenta a non dare consigli o giudizi se non esplicitamente richiesti, sento l’urgenza di correggerla. «Ma no, fallo in presenza! È tempo prezioso che prendi per te e il tuo bambino e poi conoscerai altre mamme e
questo vedrai che nei mesi successivi ti può cambiare la vita!».
Lo dico convinta, perché per me è stato davvero così. Fra le tante cose utili che mi ha trasmesso e lasciato in dote il corso preparto c’è anche la bellezza e la potenza delle relazioni. Con alcune mamme ci sentiamo e ci vediamo tuttora, a un anno e mezzo di distanza, ci scambiamo consigli e strategie, ci sosteniamo mentre i nostri figli giocano insieme. Ma soprattutto, è stato al corso preparto che ho conosciuto Alessandra, la creatrice di Baby Space, il progetto nato per supportare le mamme e le famiglie nella ricerca di punti allattamento, cambio pannolino in Italia, ma che in pochi mesi si è espanso offrendo servizi di supporto alla genitorialità anche di altro genere e creando una community che conta oggi centinaia di persone.
È proprio di questa donna e mamma fuori dagli schemi che voglio raccontare in questo primo post sul blog di Baby Space: quando l’ho conosciuta al corso preparto, mi hanno colpito la sua fierezza e determinazione, ma anche la semplicità e il desiderio di confrontarsi.
Non a caso, è stata proprio Alessandra a proporre di tenerci in contatto con un gruppo Whatsapp: forse, già allora aveva intuito che la condivisione di vissuti ed esperienze può fare la differenza per le neo-mamme e i neo-papà che galleggiano come blocchi di ghiaccio alla deriva nel mare tempestoso della genitorialità.
Parliamo di lei, allora e, come in tutte le storie, cominciamo da dove tutto è iniziato. Alessandra Zaupa nasce ad Arzignano il 6 ottobre 1992: è una Bilancia, e come tale sempre alla ricerca dell’equilibrio, in una vita che è un viaggio fatto di alti e bassi, di cadute e di risalite. «Ho avuto un'infanzia felice e spensierata – mi racconta un pomeriggio – ma tutto è
cambiato quando, a soli 15 anni, ho perso mia mamma. In quel momento, le mie certezze si sono sgretolate e con loro anche i miei sogni per il futuro». Negli anni successivi Alessandra cambia casa più di 13 volte, alla continua ricerca di un luogo che potesse darle stabilità e sicurezza. «Mi sentivo smarrita e cercavo il mio posto nel mondo, lasciavo una casa per trasferirmi in un’altra sperando di sentirmi finalmente “centrata”, ma era una corsa a vuoto e io ero intrappolata in una routine priva di significato. Solo col tempo ho capito che non era il posto a definire la mia felicità, ma io stessa. A quel punto, ho cambiato obiettivo: dovevo recuperare la connessione con il mio “io” profondo, ritrovare me stessa». E, come sappiamo, il modo migliore per esplorare la parte più intima della propria personalità, mettersi alla prova e conoscersi meglio è viaggiare. Alessandra raduna in uno zaino le cose essenziali e parte con un biglietto di sola andata. Destinazione: l’Australia. «Dopo un anno a girovagare come backpacker – ricorda – ho incontrato Lorenzo, il mio compagno. Ho sempre pensato che “qualcuno” lo abbia messo sulla mia strada per aiutarmi a radicarmi, a rallentare, a trovare un equilibrio».
Così, seguendo il cuore e un desiderio di stabilità finalmente meditato e condiviso, cinque anni fa si trasferisce a Trento, la città di Lorenzo, e inizia a costruire la sua nuova vita. La cosa più ragionevole è cercare di mettere a frutto il suo diploma e la sua esperienza nel settore della ristorazione, ma col tempo Alessandra inizia a sentirsi demotivata e slegata da quel percorso e si accorge che quel lavoro non la appagava più. Ma non ha neanche il tempo di iniziare a pensare a possibili alternative, che la Vita la sorprende con un regalo inatteso: Alessandra scopre di essere incinta e nel novembre del 2023 diventa mamma di Edoardo Theo. «La sua nascita è stata una sorpresa, un dono inaspettato che ha trasformato tutto – confessa –. All’inizio mi sentivo persa, carica di dubbi: sarò all’altezza? Ce la farò senza una figura materna a guidarmi? Ma la risposta è stata sì. Edo mi ha insegnato che l’amore incondizionato può cambiare ogni cosa e che spesso le difficoltà servono a far emergere il meglio di noi».
Se da un lato è vero che di bambini (e di genitori) ne nascono tutti i giorni e da migliaia di anni, dall’altro è anche vero che l’arrivo di un piccolino o piccolina rappresenta per ogni famiglia un avvenimento rivoluzionario. Dire che la vita e le priorità cambiano radicalmente è un eufemismo: i neo-genitori vengono praticamente travolti da un treno in corsa, perché i primi mesi con un neonato sono davvero molto, molto faticosi. Anche perché oggi non possiamo più contare sull’aiuto del famoso villaggio, che secondo il ben noto proverbio africano serve per crescere un bambino*. È così anche per Alessandra e per la sua nuova, piccola famiglia. Nella quotidianità si accorge di quanto sia complicato al giorno d’oggi conciliare le esigenze di un neonato con quelle del mondo che ci circonda. Ma è proprio in queste difficoltà che Alessandra Intravede quella scintilla che trasformerà la sua vita personale e professionale. «L’episodio che ha cambiato la mia vita è stato questo – ricorda –: ero a Bolzano con Lorenzo e Edoardo, quando ci siamo trovati nel panico perché era l’ora della poppata e c’era bisogno di cambiare il pannolino. Cercando freneticamente online, abbiamo trovato un punto allattamento e cambio pannolino in un asilo. Quell’episodio mi ha fatto riflettere: possibile che nel 2024 non esistesse un metodo per mappare questi servizi in modo semplice e accessibile?».
Quel giorno a Bolzano nasce anche il progetto Baby Space. Alessandra inizia subito a fare ricerche, a costruire il progetto notte dopo notte, tra un risveglio di Edoardo e l’altro. Dopo pochi mesi apre un sito internet dove pubblica i primi punti allattamento e cambio pannolino che è riuscita a mappare: inizia dal territorio in cui vive, ma presto allarga la sua ricerca a tutta Italia, anche grazie all’aiuto delle tante mamme e papà che la seguono sui social e che le inviano informazioni preziose. «Oggi – annuncia – posso dire con orgoglio di aver mappato oltre 2.000 luoghi in tutta Italia, aiutando famiglie come la mia a sentirsi meno sole e più supportate». Ma Baby Space non è solo una mappa per trovare un luogo family friendly vicino, dove allattare in tranquillità e cambiare in proprio bimbo: Alessandrà è una fonte inesauribile di idee e di entusiasmo e alla mappatura affianca contemporaneamente anche una serie di appuntamenti online per le famiglie, con professionisti del settore: dalla psicologa all’osteopata, dalla puericultrice alla life coach. Baby Space sta cercando di diventare quella comunità, quella rete, quel “villaggio” – virtuale e reale – in grado di offrire ulteriori relazioni e opportunità di crescita alle famiglie con bambini piccoli, in grado anche di essere un “salvagente” nei momenti di fragilità. «Non è solo il mio progetto, è il mio scopo – conferma Alessandra –. Mi ha permesso di partecipare a concorsi e di entrare in contatto con tante persone che condividono i miei valori. La mia priorità rimane sempre Edoardo, ma ogni giorno cerco di bilanciare il mio essere mamma con il desiderio di fare la differenza per altre famiglie. Oggi sto lavorando per fare di Baby Space il mio lavoro a tempo pieno. Ho tanti progetti in cantiere, idee che non vedo l’ora di realizzare, ma una cosa è certa: continuerò a lavorare con passione, perché credo fermamente nel valore della comunità. Durante il mio percorso, ho avuto la fortuna di trovare persone che mi hanno sostenuta: amici, amiche conosciute al corso preparto, e tante mamme che condividono le mie esperienze. So che non è sempre facile trovare un “villaggio” di supporto, ma sono convinta che, come donne, dovremmo essere più solidali e meno giudicanti tra di noi. Se vediamo una mamma in difficoltà, tendiamole una mano. E se qualcuno ci offre aiuto, accettiamolo senza paura».
*”Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”, proverbio africano.
Voci di donne e mamme impegnate, che credono nella forza della condivisione! Congratulazioni!
Che piacevole leggere questo racconto. Grazie. Mi sono emozionata. Un abbraccio